30 settembre 2007
Ha 12 anni e sfida Bush sulla Sanita': " "Presidente perche' mi vuole morto?"
Da Repubblica.it
Con il caschetto di capelli biondi, gli occhiali da miope e le mani
intrecciate per nascondere il nervoso, è un ragazzo di 12 anni con la
faccia di Macaulay Culkin di "Mamma ho perso l'aereo" il nuovo "nemico
pubblico numero uno" di George W. Bush, nel film vero che sta
terrorizzando la Casa Bianca.
Si chiama Graeme Frost, viene da Baltimora e dai microfoni delle radio,
dalle tribune del Congresso, sta ribattendo e rispondendo direttamente
a Bush. Lo accusa di volere la sua morte e la morte di tutti i bambini
e le bambine come lui, che per sopravvivere a malattie e incidenti
dipendono da quella sanità pubblica che la Casa Bianca vorrebbe
falciare nel nome dell'ideologia privatista e degli interessi del "big
business" assicurativo.
La storia di Graeme, il bambino che è stato scelto per essere il
protagonista di un film che si potrebbe intitolare "Presidente, ho
perso l'assicurazione" è insieme una storia vera e una sceneggiatura
politica.
Questo ragazzo di seconda media, insieme con un rabbino, una suora
cattolica, un infermiera e un pediatra già portati in parata, sono i
volti pubblici della battaglia lanciata dai Democratici contro il
Presidente Repubblicano sul terreno del problema che angoscia la vita
quotidiana degli americani di ogni età e condizione: l'assicurazione
sulla salute.
Graeme aveva 8 anni quando viaggiava con la sorella sull'auto del padre
che scappò via sul ghiaccio di dicembre. Si ferì gravemente. In quattro
anni di interventi chirurgici, assistenza, riabilitazione lenta, è
tornato in piedi, un ragazzo come gli altri ora in settima classe nella
Park High School di Batimore. Ma il miracolo della sua piccola
resurrezione non sarebbe avvenuto se il padre avesse dovuto pagare con
il suo reddito di 36 mila dollari all'anno il conto medico,
fisioterapico e ospedaliero (finora) di 400 mila dollari. Fu pagato da
Schip, che non è un benefattore, ma l'acronimo del programma di
assicurazione pubblica statale per minorenni delle famiglie di reddito
basso, che gli stati americani finanziano con i fondi ricevuti dal
governo federale. Ora il caritatevole "Mister Schip" ha finito i soldi
e Washington lo deve rifinanziare.
Generosamente, vota la maggioranza democratica in
Parlamento con ampia collaborazione del partito repubblicano (67 "sì"
su 100 senatori). Tirchiamente, pretende Bush, il "Mister Scrooge",
l'avaro delle rappresentazioni natalizie, che ha annunciato il veto ai
35 miliardi di dollari di aumento e l'estensione anche a fasce di
reddito più alte (fino a 62 mila dollari l'anno). Lo vede come un
cavallo di Troia, questo "Schip", nel quale far passare l'aborrito
nemico, la minaccia finale alle civiltà occidentale e alla "american
way of life": un sistema sanitario nazionale.
"Irresponsabile" ha risposto Bush a Graeme. Il ragazzino biondo, il
rabbino, la suora, il pediatra, l'infermiera, sono pedine per il
sociodramma che dal 1947, dai tempi di Harry Truman, l'America recita
senza mai portarlo a termine: il dramma della nazione più ricca del
mondo che può permettersi di spendere 500 miliardi l'anno per le forze
armate, 620 miliardi aggiuntivi per la guerra senza fine, avere tremila
miliardi di debito pubblico, ma grida allo stalinismo di fronte a 35
miliardi stanziati per assicurare almeno i figli di chi non può pagare
le cifre da riscatto chieste dalle assicurazioni private. Bush non ci
sente.
L'ideologia privatista, e la potenza di fuoco delle grandi compagnie di
assicurazione che già polverizzarono il tentativo di Hillary e Bill
Clinton di introdurre un'assicurazione nazionale, gli faranno mettere i
veto all'aumento del finanziamento di questo "Schip", che costerebbe 60
miliardi per i prossimi 5 anni, l'equivalente di appena sei mesi di
guerra in Iraq.
Persino il nerboruto governatore della Caiifornia, nominalmente
repubblicano, lo implora di non mettere il veto e di allargare
l'assicurazione sanitaria per i figli delle famiglie medio basse. Ma il
principio conta semore più della realtà, in quel film in bianco e nero
che è il mondo di Bush, e i candidati democratici per la Casa Bianca,
che sventolano tutti le promesse di una nuova era per la sanità,
sentono di averlo, questa volta, incastrato.
l bambino smarrito e timido che chiede con la voce spezzata dai primi
sintomi dell'adolescenza di non lasciarlo a casa da solo senza
l'assicurazione, è un nemico politicamente più micidiale dei sinistri
barboni che delirano dalle lontane caverne dell'Asia.
| inviato da tuttonotizie il 30/9/2007 alle 11:4 | |
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